Stefano ha creato una guida

Stefano
Stefano ha creato una guida

da non perdere!

La basilica di Sant'Andrea è uno dei monumenti più importanti e conosciuti della città di Vercelli. Si tratta di un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi. Ha la dignità di basilica minore. Fu fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri e completata nel 1227.
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Basilica di Sant'Andrea
99 Via Galileo Ferraris
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La basilica di Sant'Andrea è uno dei monumenti più importanti e conosciuti della città di Vercelli. Si tratta di un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi. Ha la dignità di basilica minore. Fu fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri e completata nel 1227.

Camminando per Vercelli

Dove fare colazione a Vercelli Prima tappa è la storica pasticceria Taverna & Tarnuzzer, nella centralissima piazza Cavour, che da 130 anni delizia il palato dei vercellesi. Se è bel tempo, aggiudicatevi un tavolino nel piccolo dehor fuori così, mentre sorseggiate un buon caffè e mangiate una monoporzione di torta tartufata (specialità di Vercelli) e/o qualcuno degli eccezionali amaretti della casa, potete cominciare ad ammirare la bellezza della piazza e pensare che, tutto sommato, non è stata una brutta scelta quella di venire a Vercelli. Piazza Cavour Con un bel po’ di zuccheri in circolo, cominciamo a fare sul serio e andare quindi alla scoperta della città. Piazza Cavour, dicevamo. Sorta sul luogo dove forse un tempo sorgeva l’antico foro romano, oggi rappresenta il cuore e il salotto buono della città. È intitolata a quel Camillo Benso che tanto ha fatto per dare prestigio al vercellese (a lui si deve, ad esempio, la realizzazione del Canale Cavour che ha permesso una migliore coltivazione del riso nella zona e nel Nord Italia in generale) e la sua faccia paffuta osserva i passanti nel bel mezzo della piazza dal monumento realizzato da Ercole Villa che lo vede protagonista. Lo statista è rappresentato nell’atto di esporre il suo concetto intorno all’ordinamento del Regno d’Italia. Ai suoi piedi ci sono due statue allegoriche realizzate da Giuseppe Argenti che rappresentano una l’Agricoltura, con in in mano i frutti della terra, e l’altra il Commercio, che auspica il libero mercato. Alcuni tra gli edifici che si affacciano su piazza Maggiore -così era identificata la piazza fino al 1864- sono tra i più antichi della città e tutti sono porticati. Se osservate con attenzione, nel lato nord (quello di Taverna & Tarnuzzer per intenderci) noterete che le varie sezioni di portici sono collegate tra loro da coperture: un indizio che ci porta a pensare che questo lato della piazza fosse quello della nobiltà vercellese che poteva transitare da qui senza bagnarsi anche durante le giornate di pioggia. Sempre sul lato nord svetta la bella Torre dell’Angelo (dovete spostarvi al centro della piazza per vederla), una delle tante torri che caratterizza lo skyline di Vercelli e che la rende l’unica città turrita del Piemonte. È talmente riconoscibile che ad oggi è a tutti gli effetti uno dei simboli della città. Ci sono diverse leggende legate alla torre e al suo nome. Una, ad esempio, narra che un angelo abbia salvato una persona in procinto di cadere dalla costruzione, un’altra racconta che un angelo abbia salvato la torre stessa dal crollo in quanto le sue basi strutturali non erano molto solide. Beh, un angelo a quanto pare c’entra sempre: in qualche modo riusciamo a spiegare il nome della torre! Un’ultima curiosità sulla piazza prima di procedere oltre: pare che un tempo qui sorgessero tre piccole chiese, una a ridosso dell’altra, che vennero “fuse” insieme in un’unica chiesa più grande che però oggi ha lasciato spazio… a una banca! Ma si intuisce lo stesso che prima al suo posto c’era dell’altro. Il centro storico di Vercelli Poiché gli orari di chiese e musei non sono generosissimi (alle 12, se non prima, chiude tutto), suggerisco di dedicare il resto della mattinata a gironzolare per il centro e di “smarcare” le attrazioni che si possono vedere da fuori, mentre il pomeriggio agli interni. Prima di pranzo però facciamo un salto alla basilica di Sant’Andrea, l’unica attrazione della città che fa orario continuato. Il giro per la città è più o meno libero, vi accorgerete presto che il centro è talmente piccolo che non serve avere un itinerario ben definito da seguire né una tabella di marcia serrata. Vi segnalo soltanto quelle che sono le “cose” che bisogna fermarsi assolutamente a guardare. L’Antico Broletto Si trova proprio dietro piazza Cavour in piazza Palazzo Vecchio o piazza dei Pesci (qui un tempo si svolgeva il mercato ittico). L’Antico Broletto, che tanto antico non sembra nemmeno dopo i recenti restauri, ha ospitato la sede del Comune dal 1300 fino ai primi anni dell’Ottocento, quando il Municipio venne trasferito nell’ex convento dei Barnabiti. Dal centro della piazza si scorge la torre del Broletto (o torre di Città) che, oltre ad essere la più antica torre di Vercelli, è associata a una curiosa leggenda. Si narra che attorno alla torre volteggino le anime di personaggi vercellesi illustri passati a miglior vita, sotto forma di fiammelle blu. E se qualcuno, tra i personaggi illustri dei giorni nostri, dovesse vedere uno spazio libero nella fila di fiammelle… significherebbe che la sua ora è arrivata :-/ Ma se non siete illustri, non preoccupatevi: significa che siete soltanto un po’ ubriachi! Potrebbe però capitarvi di vedere qualcuno che, passando di lì col buio, si copra il volto con le mani: non prendetelo per matto, è soltanto un personaggio illustre che cerca di evitare di “vedere”! La Sinagoga Nella stretta via Foà, dove un tempo sorgeva il ghetto di Vercelli, c’è la sinagoga. Molto bella da vedere anche solo dall’esterno, con la sua grande facciata un po’ costretta nel vicolo, a bande bicolori in pietra arenaria bianche e azzurre abbellita da merlature e torrette con cupole a cipolla che danno un tocco più esotico. La presenza di una comunità ebraica in città è documentata da metà Quattrocento, ma è soltanto con l’emancipazione degli Ebrei sancita da Carlo Alberto nel 1848 che aumenta parecchio, tanto da richiedere la costruzione di un vero e proprio Tempio al posto del modesto edificio che la ospitava. È così che l’architetto Giuseppe Locarni progetta un grande Tempio in stile moresco in grado di ospitare oltre 600 persone, che venne inaugurato nel 1878. Io purtroppo non sono (ancora) riuscita a visitarla all’interno, perché gli orari di apertura sono limitati, ma già da fuori vi assicuro che merita! Il Castello Visconteo Altro edificio che va visto da fuori è l’imponente Castello Visconteo in piazza Amedeo IX. Edificato nel 1290 per volontà di Matteo I Visconti, divenne poi residenza sabauda, residenza del Governatore Militare e, infine, carcere e sede del Tribunale a partire dal 1838. Quest’ultima funzione la ricopre ancora. Museo della Famacia Picciòla Questa chicca, situata in via Galileo Ferraris 24, è purtroppo molto difficile da riuscire a visitare e solitamente accoglie soltanto gruppi, e non anche i visitatori singoli. Io vi lascio comunque il numero di telefono 0161.251607, qualora voleste provare a chiamare e chiedere (io non sono riuscita a parlare con nessuno nei tentativi che ho fatto, ma magari voi siete più fortunati). Ci sono 6 sale espositive in cui è raccontata l’evoluzione della farmacia nel corso di 200 anni di storia. Gli oggetti esposti sono oltre 2000 tra alambicchi, mortai, pestelli e altre cose curiose che servivano per svolgere la professione farmaceutica. C’è pure un coccodrillo imbalsamato appeso alla volta del soffitto della sala adibita a laboratorio… Se riuscite a visitarlo prima di me (ci riproverò, promesso!), dovete poi raccontarmi tutto! ARCA Una vecchia chiesa, quella di San Marco, sconsacrata e convertita in polo espositivo in cui vengono ospitate interessanti iniziative culturali, una struttura molto moderna all’interno di un edificio antico del quale si possono ancora ammirare i vecchi affreschi sulla volta: questo è ARCA. È bello il contrasto vecchio/nuovo che si crea in questo luogo, peccato che si possa visitare soltanto se ci sono delle mostre o esposizioni in corso. Si trova in piazza San Marco 1, sempre in pieno centro ma in una posizione leggermente defilata. Targa nel comune Ricordate quando nella introduzione vi dicevo che Vercelli è chiamata anche città delle 8 ore? Nel cortile del palazzo civico la faccenda è documentata con una lapide a ricordo delle conquiste sindacali delle Mondariso. Il 1° giugno 1906 è una data da ricordare per Vercelli… ma anche per tutta Italia! Il centro storico di Vercelli tra torri e palazzi Passeggiando liberamente per il centro della città noterete le tante torri a cui ho già fatto cenno prima nonché eleganti palazzi con raffinati particolari che ne abbelliscono le facciate. Tra questi, di certo degno di nota è Casa Centoris al n. 106 di corso Libertà (se riuscite a intrufolarvi nel cortile interno, fatelo: è in stile bramantesco e molto, molto bello). Lì vicino c’è il Volto dei Centori, uno stretto e fotogenico vicolo in parte coperto conosciuto anche come la Contrada degli Spazzacamini. Basilica di Sant’Andrea Maestosa. Questa è la prima parola che viene in mente pensando a Sant’Andrea, il monumento simbolo della città. Fondata nel 1219 e completata nel 1227 è un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi, in cui elementi romanici e gotici si fondono esemplarmente insieme. L’ho tenuta come ultima cosa da fare prima di andare a pranzo sia per concludere la mattinata col botto ma anche perché, come accennato prima, è l’unica attrazione che fa orario continuato e che si può visitare sempre, ad eccezione di quando si svolgono le funzioni religiose. Prima di entrare vi invito però a fare un giro tutt’intorno, tanto per farvi un’idea della grandezza. E, sempre dall’esterno, buttate anche un occhio sul dirimpettaio Salone Dugentesco, ossia l’antico spedale militare costruito più o meno negli stessi anni della basilica. Era nato come luogo di ricovero e accoglienza per viandanti e pellegrini che transitavano da Vercelli mentre percorrevano a piedi la via Francigena che, se non l’ho ancora detto, passa proprio da qui. Infine (poi vi giuro che vi faccio entrare!) cercate di trovare la targa dedicata a un passo della Divina Commedia, collocata sul fianco dell’edificio davanti alla basilica: Vercelli è la città piemontese a cui Dante dedicò maggiore attenzione.
Il salotto della città
Piazza Camillo Cavour
Piazza Camillo Cavour
Il salotto della città
Da poco ristrutturato
Centori Palace
204 Corso Libertà
Da poco ristrutturato

Offerta gastronomica

Pizzeria Ristorante con una buona scelta sul menu,adiacente a Stefano House. Dal lunedì al venerdì a pranzo menu a partire da 6€ primo+acqua+coperto.
Pizzeria La Piedigrotta
87 Corso Libertà
Pizzeria Ristorante con una buona scelta sul menu,adiacente a Stefano House. Dal lunedì al venerdì a pranzo menu a partire da 6€ primo+acqua+coperto.
Cucina tipica piemontese.Prezzi modici.
Ristorante Vecchia Brenta
6 Via Morosone
Cucina tipica piemontese.Prezzi modici.