Guidebook for Poppi

Lucrezia
Guidebook for Poppi

Parks & Nature

Natura unica e facilmente visitabile in tutte le stagioni, con i suoi colori e i profumi in continuo cambiamento
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Iparke yezwe lesithi yaseCasentinesi, Monte Falterona neCampigna
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Natura unica e facilmente visitabile in tutte le stagioni, con i suoi colori e i profumi in continuo cambiamento
un'immenso prato verde in montagna che divide il valdarno casentinese da quello fiorentino, la vista spazia tra pistoia ( monte abetone), firenze, il casentino (tutta la valle e le cime), le alpi apune , il monte amiata, la verna e i sibillini
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Croce del Pratomagno
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un'immenso prato verde in montagna che divide il valdarno casentinese da quello fiorentino, la vista spazia tra pistoia ( monte abetone), firenze, il casentino (tutta la valle e le cime), le alpi apune , il monte amiata, la verna e i sibillini
Si trova nel cuore delle Foreste Casentinesi e fa parte del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. La sua vetta è attraversata dal confine tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo; il vicino monte Falco, la cui vetta si trova sullo spartiacque appenninico, segna invece il confine tra la provincia di Firenze, quella di Arezzo e quella di Forlì-Cesena al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna[1]. La montagna, di struttura arenacea, è ricoperta di faggi e dai suoi fianchi sgorga la fonte del fiume Arno, il fiume di Firenze e Pisa.
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Monte Falterona
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Si trova nel cuore delle Foreste Casentinesi e fa parte del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. La sua vetta è attraversata dal confine tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo; il vicino monte Falco, la cui vetta si trova sullo spartiacque appenninico, segna invece il confine tra la provincia di Firenze, quella di Arezzo e quella di Forlì-Cesena al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna[1]. La montagna, di struttura arenacea, è ricoperta di faggi e dai suoi fianchi sgorga la fonte del fiume Arno, il fiume di Firenze e Pisa.

Getting Around

il treno locale percorre tutta la valle del casentino da Stia ad Arezzo, dalla stazione di Arezzo si possono prendere treni veloci per tutta l'italia (1h Roma, 2h Milano) il bus oltre a servire le frazioni in collina dove non arriva il treno, porta a Firenze in 1h e 45 min.
Poppi Stazione station
il treno locale percorre tutta la valle del casentino da Stia ad Arezzo, dalla stazione di Arezzo si possono prendere treni veloci per tutta l'italia (1h Roma, 2h Milano) il bus oltre a servire le frazioni in collina dove non arriva il treno, porta a Firenze in 1h e 45 min.

Arts & Culture

Il castello di Poppi è il monumento principale del Casentino. Al contrario di tutti gli altri castelli ed architetture medievali della zona non è stato rovinato dal tempo e dagli uomini essendo sempre stato usato come residenza del potere politico o amministrativo locale, infatti ancora oggi vi ha sede il Comune di Poppi. Fin dalle sue origini la storia del castello è strettamente legata a quella della più grande famiglia feudale del Casentino che mise Poppi al centro delle sue grandi proprietà ed abitò questo maniero per quasi quattrocento anni: i conti Guidi. Nonostante le prime notizie scritte dell'esistenza del castello siano datate 1191, la sua architettura e il fatto che i Guidi erano
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I-Castle ye-Earls Guidi
1 Via Mino da Poppi
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Il castello di Poppi è il monumento principale del Casentino. Al contrario di tutti gli altri castelli ed architetture medievali della zona non è stato rovinato dal tempo e dagli uomini essendo sempre stato usato come residenza del potere politico o amministrativo locale, infatti ancora oggi vi ha sede il Comune di Poppi. Fin dalle sue origini la storia del castello è strettamente legata a quella della più grande famiglia feudale del Casentino che mise Poppi al centro delle sue grandi proprietà ed abitò questo maniero per quasi quattrocento anni: i conti Guidi. Nonostante le prime notizie scritte dell'esistenza del castello siano datate 1191, la sua architettura e il fatto che i Guidi erano
Le prime testimonianze sull'esistenza del fortilizio risalgono al 1088 quando era la residenza del conte Guido Alberto dei Marchesi di Spoleto, il quale partendo da questa rocca riuscì nel corso dell'XI secolo ad estendere i suoi domini sul Casentino. Nel XII secolo il maniero divenne proprietà dei nuovi signori della valle: i conti Guidi. Alla morte del conte Guido Guerra III (1217), i beni dei Guidi furono suddivisi tra i figli e il castello di Romena passò ad Aghinolfo, e da lui discendono i cosiddetti "conti Guidi di Romena", un ramo minore della famiglia. L'episodio forse più celebre nella lunga storia del castello avvenne nel 1281. In quel tempo presso il castello viveva Mastro Adamo
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Castello di Romena
10 Via di Pieve di Romena
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Le prime testimonianze sull'esistenza del fortilizio risalgono al 1088 quando era la residenza del conte Guido Alberto dei Marchesi di Spoleto, il quale partendo da questa rocca riuscì nel corso dell'XI secolo ad estendere i suoi domini sul Casentino. Nel XII secolo il maniero divenne proprietà dei nuovi signori della valle: i conti Guidi. Alla morte del conte Guido Guerra III (1217), i beni dei Guidi furono suddivisi tra i figli e il castello di Romena passò ad Aghinolfo, e da lui discendono i cosiddetti "conti Guidi di Romena", un ramo minore della famiglia. L'episodio forse più celebre nella lunga storia del castello avvenne nel 1281. In quel tempo presso il castello viveva Mastro Adamo
Le memorie storiche riguardanti Porciano risalgono al mille, viene infatti nominato in uno scritto dell'anno 1017 come residenza del Conte Guido di Teudegrimo, fondatore del ramo dei Conti Guidi da Porciano, quindi possiamo considerare il castello come una delle prime sedi della potente famiglia Casentinese. Più di due secoli dopo, dal 1288, fu del famoso Conte Tegrimo che, qui ritiratosi dopo la battaglia di Campaldino, assaliva e derubava i malcapitati viandanti e mercanti che passavano nelle vicinanze del castello. Di questa suo 'nobile mestiere' esiste testimonianza in una condanna del 1291 a pagare 10.000 fiorini d'oro al Podestà di Firenze per aver derubato un mercante di Ancona. Il s
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Castello di Porciano
1-21 Via D. Alighieri
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Le memorie storiche riguardanti Porciano risalgono al mille, viene infatti nominato in uno scritto dell'anno 1017 come residenza del Conte Guido di Teudegrimo, fondatore del ramo dei Conti Guidi da Porciano, quindi possiamo considerare il castello come una delle prime sedi della potente famiglia Casentinese. Più di due secoli dopo, dal 1288, fu del famoso Conte Tegrimo che, qui ritiratosi dopo la battaglia di Campaldino, assaliva e derubava i malcapitati viandanti e mercanti che passavano nelle vicinanze del castello. Di questa suo 'nobile mestiere' esiste testimonianza in una condanna del 1291 a pagare 10.000 fiorini d'oro al Podestà di Firenze per aver derubato un mercante di Ancona. Il s
La facciata è semplice e rustica ed è stata realizzata in pietre conce con alla sinistra il campanile. Monumentale l'abside che presenta due ordini di arcate e delle aperture costituite da una trifora e due bifore. All'interno, a tre navate e cinque campate su colonne monolitiche di macigno e arricchite dai motivi decorativi dei capitelli a fogliami. Il soffitto è a capriate scoperte e inoltre presenta il presbiterio rialzato; il pavimento è a diversi livelli. I caratteri decorativi dei capitelli sono molteplici, dagli elementi geometrici e vegetali stilizzati alle raffigurazioni umane e zoomorfe, sempre attuati con grande intensità espressiva.
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San Pietro a Romena
1 Via di Pieve di Romena
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La facciata è semplice e rustica ed è stata realizzata in pietre conce con alla sinistra il campanile. Monumentale l'abside che presenta due ordini di arcate e delle aperture costituite da una trifora e due bifore. All'interno, a tre navate e cinque campate su colonne monolitiche di macigno e arricchite dai motivi decorativi dei capitelli a fogliami. Il soffitto è a capriate scoperte e inoltre presenta il presbiterio rialzato; il pavimento è a diversi livelli. I caratteri decorativi dei capitelli sono molteplici, dagli elementi geometrici e vegetali stilizzati alle raffigurazioni umane e zoomorfe, sempre attuati con grande intensità espressiva.
Mirabile esempio di archeologia industriale, oggi l’edificio ha ripreso vita non più come luogo di produzione ma come centro di diffusione della cultura tessile propria di questo territorio. Il percorso espositivo del Museo dell’Arte della Lana è una vera e propria esperienza sensoriale, dove si può toccare, annusare, ascoltare, imparare, provando in prima persona la manualità di alcuni gesti propri dell’arte della lana.
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Museo dell'Arte della Lana
2 Via Giovanni Sartori
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Mirabile esempio di archeologia industriale, oggi l’edificio ha ripreso vita non più come luogo di produzione ma come centro di diffusione della cultura tessile propria di questo territorio. Il percorso espositivo del Museo dell’Arte della Lana è una vera e propria esperienza sensoriale, dove si può toccare, annusare, ascoltare, imparare, provando in prima persona la manualità di alcuni gesti propri dell’arte della lana.
Camaldoli, fondata mille anni fa da san Romualdo, è una comunità di monaci benedettini. Le sue due case, il sacro Eremo e il Monastero, immerse nella pace della foresta, rappresentano due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica, la solitudine e la comunione.
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Eremo di Camaldoli
6 Strada Provinciale 124 dell'Eremo
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Camaldoli, fondata mille anni fa da san Romualdo, è una comunità di monaci benedettini. Le sue due case, il sacro Eremo e il Monastero, immerse nella pace della foresta, rappresentano due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica, la solitudine e la comunione.
Il santuario della Verna si trova sull'Appennino Toscano. Il monte, ricoperto da una monumentale foresta di faggi e abeti, è visibile da tutto il Casentino e dall'alta Val Tiberina. Nell'estate del 1224 San Francesco si ritirò sul monte della Verna per i suoi consueti periodi di silenzio e preghiera.Il “crudo sasso” si erge netto ed è visibile da tutta la vallata. Il fascino del luogo con le rocce calcaree e le piante secolari, è reso ancora più intenso dalla storia di San Francesco. Gli elementi naturali, come gli uomini di tutte le fedi, rispettano questo luogo: quando, infatti, tutto l’Appennino è sopraffatto dalle tenebre di un imminente temporale, la cruda roccia
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La Verna (Santuario Francescano)
45 Via del Santuario della Verna
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Il santuario della Verna si trova sull'Appennino Toscano. Il monte, ricoperto da una monumentale foresta di faggi e abeti, è visibile da tutto il Casentino e dall'alta Val Tiberina. Nell'estate del 1224 San Francesco si ritirò sul monte della Verna per i suoi consueti periodi di silenzio e preghiera.Il “crudo sasso” si erge netto ed è visibile da tutta la vallata. Il fascino del luogo con le rocce calcaree e le piante secolari, è reso ancora più intenso dalla storia di San Francesco. Gli elementi naturali, come gli uomini di tutte le fedi, rispettano questo luogo: quando, infatti, tutto l’Appennino è sopraffatto dalle tenebre di un imminente temporale, la cruda roccia
L'attuale allestimento del Museo, è essenzialmente basato su un criterio cronologico che mostra al visitatore come la valle casentinese si sia trasformata nel periodo compreso tra la Preistoria e la tarda età romana.
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Archaeological Museum of Casentino
21 Via Berni
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L'attuale allestimento del Museo, è essenzialmente basato su un criterio cronologico che mostra al visitatore come la valle casentinese si sia trasformata nel periodo compreso tra la Preistoria e la tarda età romana.
dista 1 ora di auto ed è possibile visitare Firenze dalla mattina alla sera e tornare a riposare nella tranquilla location della fattoria poggio di dante
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Florence
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dista 1 ora di auto ed è possibile visitare Firenze dalla mattina alla sera e tornare a riposare nella tranquilla location della fattoria poggio di dante
dista 1 ora e 30 minuti di auto ed è possibile visitare Siena dalla mattina alla sera e tornare a riposare nella tranquilla location della fattoria poggio di dante
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Siena
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dista 1 ora e 30 minuti di auto ed è possibile visitare Siena dalla mattina alla sera e tornare a riposare nella tranquilla location della fattoria poggio di dante

Entertainment & Activities

Da una posizione panoramica ineguagliabile (500 metri d’altitudine) si abbraccia con uno sguardo l’intera Vallata dell’Arno. Castelli medievali, pievi romaniche, scavi etruschi ed antichi monasteri quali Camaldoli, La Verna si integrano in un paesaggio toscano intatto che dal 1991 è divenuto Parco Nazionale. Il percorso è immerso in questo straordinario “cuore verde della Toscana” e può essere interamente seguito dalla Club House posta alla sommità di ampi terrazzamenti circondati da boschetti di querce e di castagni. Le 11 buche attuali presentano tutte elementi di interesse e vanno giocate con attenzione. La tecnica e la precisione sono preferibili a particolari doti di potenza.
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CASENTINO GOLF CLUB AREZZO
6 Via Fronzola
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Da una posizione panoramica ineguagliabile (500 metri d’altitudine) si abbraccia con uno sguardo l’intera Vallata dell’Arno. Castelli medievali, pievi romaniche, scavi etruschi ed antichi monasteri quali Camaldoli, La Verna si integrano in un paesaggio toscano intatto che dal 1991 è divenuto Parco Nazionale. Il percorso è immerso in questo straordinario “cuore verde della Toscana” e può essere interamente seguito dalla Club House posta alla sommità di ampi terrazzamenti circondati da boschetti di querce e di castagni. Le 11 buche attuali presentano tutte elementi di interesse e vanno giocate con attenzione. La tecnica e la precisione sono preferibili a particolari doti di potenza.

Food Scene

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Tirabuscio' S.R.L.
12 Via Rosa Scoti Franceschi
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La Taverna Dei Sapori Di Charlie
2 Piazza Santi di Cascese
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Osteria Panta Rei
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Osteria Toscana Twist
3 Via della Libertà
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Ristorante Falterona
9 Piazza Bernardo Tanucci
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Trattoria Filetto
28 Piazza Bernardo Tanucci
Ristorante Osteria Il Porto
226 Via Roma
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Taverna dei Briganti
120 Località Ponte Caliano
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Sightseeing

Camaldoli è un esempio unico, perché la gestione sostenibile del bosco e dell’ambiente, a differenza di altri casi, è entrata come parte essenziale, non solo nelle disposizioni, ma anche nelle costituzioni della Congregazione, divenendo parte ineludibile dei doveri dei monaci.
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I-Monastero Camaldoli
14 Località Camaldoli
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Camaldoli è un esempio unico, perché la gestione sostenibile del bosco e dell’ambiente, a differenza di altri casi, è entrata come parte essenziale, non solo nelle disposizioni, ma anche nelle costituzioni della Congregazione, divenendo parte ineludibile dei doveri dei monaci.
Se molti conoscono Arezzo come città dell'oro, alcuni non sanno che è anche una città d'arte e la sua incredibile bellezza la rende una dei capoluoghi della Toscana più apprezzati dai turisti. Questa è la città di Giorgio Vasari, Guido Monaco (o Guido d'Arezzo), Francesco Petrarca, Gaio Cilnio Mecenate, Pietro Aretino, Vittorio Fossombroni, Guittone d'Arezzo, Margaritone, mentre la sua provincia ha dato i natali a Piero della Francesca, Michelangelo Buonarroti, Luca Pacioli ed altri numerosi importanti artisti. Il territorio aretino ha anche ospitato Dante Alighieri che cita la celeberrima Giostra del Saracino nella sua opera più importante, la Divina Commedia e alcuni paesaggi sono ritratti
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Province of Arezzo
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Se molti conoscono Arezzo come città dell'oro, alcuni non sanno che è anche una città d'arte e la sua incredibile bellezza la rende una dei capoluoghi della Toscana più apprezzati dai turisti. Questa è la città di Giorgio Vasari, Guido Monaco (o Guido d'Arezzo), Francesco Petrarca, Gaio Cilnio Mecenate, Pietro Aretino, Vittorio Fossombroni, Guittone d'Arezzo, Margaritone, mentre la sua provincia ha dato i natali a Piero della Francesca, Michelangelo Buonarroti, Luca Pacioli ed altri numerosi importanti artisti. Il territorio aretino ha anche ospitato Dante Alighieri che cita la celeberrima Giostra del Saracino nella sua opera più importante, la Divina Commedia e alcuni paesaggi sono ritratti
Cortona città di origine Etrusca conserva ancora oggi le sue antiche mura. Suoi personaggi illustri a partire dal Rinascimento sono stati: Luca Signorelli, Beato Angelico, Pietro Berrettini e Gino Severini. I loro capolavori si possono ammirare al museo MAEC, al museo DIOCESANO e nelle varie chiese del centro storico. Cortona è anche protagonista nel libro best seller “Sotto il sole della Toscana” della scrittrice Francis Mayes, che passa parte dell’anno a Cortona nella sua villa Bramasole. Affascinante a Cortona è l’atmosfera unica creata dalle opere di questi personaggi e dai luoghi del centro storico e del suggestivo paesaggio che la circonda. Un’ambiente familiare intimo con il quale si
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Cortona
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Cortona città di origine Etrusca conserva ancora oggi le sue antiche mura. Suoi personaggi illustri a partire dal Rinascimento sono stati: Luca Signorelli, Beato Angelico, Pietro Berrettini e Gino Severini. I loro capolavori si possono ammirare al museo MAEC, al museo DIOCESANO e nelle varie chiese del centro storico. Cortona è anche protagonista nel libro best seller “Sotto il sole della Toscana” della scrittrice Francis Mayes, che passa parte dell’anno a Cortona nella sua villa Bramasole. Affascinante a Cortona è l’atmosfera unica creata dalle opere di questi personaggi e dai luoghi del centro storico e del suggestivo paesaggio che la circonda. Un’ambiente familiare intimo con il quale si
Anghiari, con il suo caratteristico borgo protetto da imponenti mura duecentesche, conserva intatti l' atmosfera ed il fascino delle piccole città medievali. Passeggiando per le strette vie del borgo si respira quasi un' aria d' altri tempi ed i ritmi frenetici ai quali siamo abituati appaiono dopo poco quasi un ricordo lontano. Le case in pietra, affacciate sulle strette vie della città, hanno finestre piccole, imposte e porte di legno, talvolta un po' sconquassate, ma assolutamente caratteristiche. Gli ingressi ed i davanzali delle abitazioni sono spesso impreziositi con fiori e piante, che contribuiscono a scaldare e colorare i vicoli di Anghiari, rendendoli ancora più graziosi.
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Anghiari
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Anghiari, con il suo caratteristico borgo protetto da imponenti mura duecentesche, conserva intatti l' atmosfera ed il fascino delle piccole città medievali. Passeggiando per le strette vie del borgo si respira quasi un' aria d' altri tempi ed i ritmi frenetici ai quali siamo abituati appaiono dopo poco quasi un ricordo lontano. Le case in pietra, affacciate sulle strette vie della città, hanno finestre piccole, imposte e porte di legno, talvolta un po' sconquassate, ma assolutamente caratteristiche. Gli ingressi ed i davanzali delle abitazioni sono spesso impreziositi con fiori e piante, che contribuiscono a scaldare e colorare i vicoli di Anghiari, rendendoli ancora più graziosi.

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