Isayithi yembali
Palazzo Asmundo Museum
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Indawo
3 Via Pietro Novelli
Palermo, Sicilia
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La costruzione di Palazzo Asmundo risale al 1615. Iniziata da un certo dottor Baliano sull’antica “strada del Cassaro” (corso Vittorio Emanuele). Nella seconda metà dell’ottocento la proprietà del palazzo transitò dagli Asmundo Paternò alla famiglia Siracusa (si deve a loro l’aggiunta di una terza elevazione che tuttavia non ha alterato l’equilibrio e l’armonia delle proporzioni dell’antica fabbrica). Dopo qualche anno avvenne la trasformazione in albergo, che aprì i battenti sotto il nome di Hotel Rebecchino. L’edificio con le sue malte, gli stucchi di scuola serpottiana, gli scuri veneziani e le porte barocche, gli affreschi con allegorie di Gioacchino Martorana, l’alcova settecentesca, rappresenta un vero e proprio scrigno d’arte rendendo ancora più preziose “le sue collezioni”: i quadri, le cassapanche maritali del XVI e XVII secolo; nonché le ceramiche siciliane, i mattoni di censo, le porcellane napoletane e francesi, i vasi, i ventagli, i ricami, le armi, la copiosa documentazione cartografica e numismatica che arricchiscono volta per volta le esposizioni, ripropongono quella “Palermo Felicissima” tanto osannata dai “viaggiatori” di allora. Orari e prezzi: Il palazzo è aperto dal giovedì alla domenica dalle 10:00 alle 16:00. Apertura serale con ingresso al museo con prenotazione obbligatoria Euro 20,00. E’ possibile fare una visita guidata individuale e/o piccoli gruppi solo su prenotazione: 20 €. Intero: 6 € Ridotto: 4 € per gruppi di minimo 25 persone, maggiori di 60 anni, soci Touring Club Italiano, soci FAI, altre categorie convenzionate, visitatori tra i 12 e i 18 anni, studenti universitari. Gratuito: minori di 11 anni, un accompagnatore per gruppo, due accompagnatori per scolaresca, disabili e accompagnatore di disabili che presentino necessità.
La costruzione di Palazzo Asmundo risale al 1615. Iniziata da un certo dottor Baliano sull’antica “strada del Cassaro” (corso Vittorio Emanuele). Nella seconda metà dell’ottocento la proprietà del palazzo transitò dagli Asmundo Paternò alla famiglia Siracusa (si deve a loro l’aggiunta di una terza e…
La costruzione dell’edificio risale al 1615, ma fu ultimato solo nel 1767. L'edificio, prima che ne venisse in possesso il Presidente di Giustizia Giuseppe Asmundo, marchese di Sessa, era appartenuto alla famiglia Joppolo dei Principi di S. Elia. L'edificio con le sue malte, gli stucchi di scuola serpottiana, gli scuri Veneziani e le porte Barocche, gli affreschi con allegorie di Gioacchino Martorana, l'alcova settecentesca con i suoi putti, i suoi tralci e le tortore che intrecciano il nido d’amore, rappresenta un vero e proprio scrigno d'arte rendendo ancora più preziose “le sue collezioni”: i quadri, le cassapanche maritali del XVI e XVII secolo ivi esposte in permanenza; nonché le ceramiche siciliane, i mattoni di censo, devozionali ecc.; le porcellane napoletane, francesi, ecc.; i rotoli, i vasi, i ventagli, i ricami, le armi bianche e da fuoco, la copiosa documentazione cartografica e numismatica che arricchiscono volta per volta le esposizioni, ripropongono quella “Palermo Felicissima” tanto menzionata da libri e riviste antiche e moderne e tanto osannata dai “viaggiatori” di allora.
La costruzione dell’edificio risale al 1615, ma fu ultimato solo nel 1767. L'edificio, prima che ne venisse in possesso il Presidente di Giustizia Giuseppe Asmundo, marchese di Sessa, era appartenuto alla famiglia Joppolo dei Principi di S. Elia. L'edificio con le sue malte, gli stucchi di scuola s…